OMELIA nella S. Messa di suffragio per Benedetto XVI papa emerito Cattedrale di Vicenza, 3 gennaio 2023

Letture: 1Gv 2,29-3,6; Sal 97; Gv 1,29-34

 

«Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è». Queste parole dell’apostolo Giovanni ci suggeriscono una preghiera piena di speranza per Benedetto XVI papa emerito. Il Signore lo accolga nel banchetto delle nozze eterne dell’Agnello (Ap 19,9). Quel Dio che ha tanto cercato con l’incessante preghiera e la speculazione teologica, manifesti il suo volto e gli doni di riposare nella pace.

 

Papa Benedetto aveva fatto esperienza di quell’Amore unificante di Dio che l’apostolo ci ha richiamato: «Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!». Nella prima lettera enciclica Deus caritas est ci condotti a riconoscere che tutta la vita cristiana non è fondata su «una decisione etica o una grande idea» bensì sull’incontro con «una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte». E in modo mirabile Papa Benedetto ci ha aiutato ad approfondire l’esperienza dell’amore umano intrinsecamente legato all’Amore di Dio offerto all’uomo in modo misterioso e gratuito.

L’amore umano così illuminato dalla luce dell’Amore di Dio, ha la capacità di illuminare a sua volta l’intera vita sociale nella misura in cui è espressione della carità nella verità. Mi piace qui ricordare insieme a questi confratelli canonisti, come la carità cercata e vissuta nella verità è capace di orientare la vita sociale nella giustizia e nel bene comune. Nella giustizia, dunque. «Non solo la giustizia non è estranea alla carità, non solo non è una via alternativa o parallela alla carità: la giustizia è “inseparabile dalla carità”, intrinseca ad essa. La giustizia è la prima via della carità o, com’ebbe a dire Paolo VI, “la misura minima” di essa, parte integrante di quell’amore “coi fatti e nella verità” (1 Gv 3,18), a cui esorta l’apostolo Giovanni» (Caritas in veritate, 6).

 

Infine, insieme alla preghiera di intercessione per il papa emerito Benedetto XVI, esprimiamo la nostra gratitudine al Signore per il servizio che ha offerto alla Chiesa e al mondo. Nell quarto Vangelo l’investitura che Gesù riceve nelle acque del Giordano dallo Spirito per iniziare la sua missione è attestata non da una voce bensì dal testimone che è Giovanni Battista: «E io ho visto e attesto che questi è il Figlio di Dio». Come il Battista, papa Benedetto da un lato mai ha smesso di cercare con l’intelligenza il manifestarsi concreto di Dio nella storia, soprattutto indagando le scienze bibliche; dall’altro non ha cessato di confessare che quella ricerca ha un approdo. Lo ha ricordato nel testamento spirituale: «Ho visto e vedo come dal groviglio delle ipotesi [scientifiche] sia emersa ed emerga nuovamente la ragionevolezza della fede. Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita — e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze, è veramente il Suo corpo».

 

Lo affidiamo alla Madre di Dio, perché lo accompagni alla gloria eterna di Suo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore.

† vescovo Giuliano