Diario della GMG /1 – Lisbona 2023

Vento che soffia e domande che scuotono

Lisbona, 1 agosto 2023

La GMG scalda i motori. Anche per i vicentini. Stamattina erano carichissimi. Lisbona non aveva mai sentito cantare “Nella vecchia fattoria” come è avvenuto di fronte alla chiesa di Sant’Eugenio, la parrocchia che ospita i pellegrini arrivati in Portogallo con i due viaggi organizzati dalla Pastorale giovanile.
Niente di meglio di un bans e un ballo di gruppo per rompere il ghiaccio e sciogliere qualche muscolo ancora un po’ contratto  per le lunghe ore di autobus o per qualche doccia fredda.
Poi è arrivato il momento di prendere il toro per le corna: «Cosa significa per te essere cristiano?». Don Riccardo spara la domanda a bruciapelo. Ha l’effetto del vento forte che soffia su Lisbona e non la smette di scompigliarti i capelli. Pare voglia scuoterti, non lasciarti fermo.

Ben vengano allora le domande che scuotono.

Cosa significa per te essere cristiano? Si parte a riflettere divisi per pullman, in gruppetti di quattro. Il compito è quello di rispondere scegliendo sette parole. Cammino, comunità, dubbi sono le più gettonate. Poi i gruppi si allargano: in otto il lavoro è lo stesso, un po’ più complicato, ma alla fine le sette parole si trovano. I gruppi aumentano ancora, fino ad arrivare alle sette parole scelte da tutto il pullman.

Cammino, dubbi, incertezze, controcorrente, coraggio, servizio, ipocrisia, cura, condivisione, scelta… Ogni pullman condivide le sue, il Vescovo le ascolta e a sua volta propone le proprie: scoperta, vangelo, comunità, ricerca, ascolto, cammino, gioia.
Non è una sintesi, ma un momento di confronto. «Essere autentici e coerenti è fondamentale perché la GMG non rimanga solo una bolla di sapone» è la raccomandazione di don Riccardo.
Il cammino è iniziato, la GMG ha scaldato i motori ed è pronta per decollare.
Finita l’attività per i giovani vicentini è il momento di esplorare la città. In serata ci sarà la messa d’apertura, il primo evento internazionale.
Intanto il vento su Lisbona continua a soffiare.

 

Oggi Lisbona ha conosciuto il “GMG Jam”, l’ingorgo da GMG.
Il GMG Jam si manifesta sempre più frequentemente mano a mano che la GMG entra nel vivo e la città che la ospita si riempie di pellegrini.
Oggi a Lisbona ne erano attesi 600mila per la messa d’apertura celebrata al parco Eduardo VII e le attese non sono venute meno.
Condizione perfetta per un bel GMG Jam: le strade si riempiono di giovani che si muovono in massa lungo vicoli, marciapiedi e viali alberati, in ogni direzione. E quando i flussi si incrociano, scatta la festa: canzoni, bans, balli, scambi di battute in italiano, inglese, spagnolo o nell’idioma che in quel momento pare più adatto. E dove le parole non arrivano ci pensano strette di mano, batti-cinque, abbracci e sorrisi.
Il posto migliore per osservare il GMG Jam è la metropolitana: da un lato all’altro dei binari è tutto un botta e risposta di canti e incitamenti: “italiano batti le mani” accompagna ormai le GMG fin dai primi anni 2000, declinato in chiave locale in “vicentino batti le mani”.
Il GMG Jam richiede pazienza, fa venire fame e sete e camminare molto. «Ma ne vale la pena – assicura Matteo, 20 anni, di Cavazzale -. La giornata di oggi è stata faticosissima, ma davvero bella. Dopo la messa è stato come se ci conoscessimo tutti: australiani, cinesi, americani, francesi… Tutti ci salutavamo, chiedevamo “da dove venite?” e ci abbracciavamo. Bellissimo».

«Il Vangelo ci racconta la gioia di quell’incontro tra Maria ed Elisabetta e il riconoscimento da parte di entrambe di ciò che era avvenuto» ha detto il card. Manuel Clemente, patriarca di Lisbona, nell’omelia della messa di apertura della GMG. «È molto importante che anche per voi sia così, nei confronti di tutti. Ogni nostro incontro, infatti, deve aprirsi con un autentico saluto, in cui ci scambiamo parole di sincera accoglienza e di piena condivisione».

GMG Jam, appunto.