Emergenza Ucraina: Cet con Ucsi e Fisc in aiuto di due media cattolici

Con la guerra l'attività informativa va ripensata continuamente ed è fondamentale per sostenere la speranza e l'unità di tanti ucraini.

La stampa per la stampa. Si potrebbe sintetizzare così la proposta di solidarietà “Emergenza Ucraina: un aiuto alla comunicazione di pace” lanciata il 29 marzo scorso dalla Conferenza Episcopale del Triveneto (CET) su iniziativa degli uffici comunicazioni sociali in collaborazione con le sezioni corrispondenti di UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) e FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) per sostenere economicamente due media cattolici ucraini. Il pensiero comune era che bisognava fare qualcosa per sostenere i colleghi ucraini, costretti in condizioni di grande precarietà lavorativa e di vita. Individuati i media, si sono presi i contatti.

Si tratta della testata Skynia Magazine (bimensile cartaceo di attualità ecclesiale e spiritualità a cui è collegato anche un portale multimediale) con due versioni linguistiche molto diverse. Quella ucraina (https://skynia.org/) è più orientata alla forma offline con diversi spin-off online (per esempio il podcast) e quella di lingua inglese è orientata agli ucraini presenti in America e Australia (https://skynia. tilda.ws/). Skynia Magazine è coordinata da don Jurij Blazejewski, prete ucraino della Congregazione di don Orione, e animatore dell’Ukrainian Catholic Press Association (UCPA) sorta nel 2015.

L’altro media individuato per la raccolta fondi è il Catholic Media Center (KMC), gestito dai Missionari Oblati di Maria Immacolata (OMI), con sede a Kiev, che svolge funzione di agenzia per la Conferenza Episcopale Ucraina, attraverso un portale web multimediale www.kmc.media, e offre notizie ecclesiali dall’Ucraina e dal mondo. Il KMC pubblica anche la rivista per bambini “Vodogray”. Il direttore è p. Aleksander Zielinski, Oblato di Maria Immacolata. «Qualunque sostegno al nostro apostolato mediatico sarà una benedizione perché abbiamo davvero bisogno di tutto», dice p. Andriy Havlich dei Missionari OMI a nome di p. Zielinski, suo confratello. «Poter continuare a fare il nostro lavoro garantisce da una parte di pagare gli stipendi dei dipendenti, cosa estremamente importante perché questa attività non venga meno in favore di altre – continua p. Havlich – e dall’altra ci permette di sostenere con la speranza e l’unità i tanti ucraini sfollati: la nostra è una web TV che può infatti raggiungere chiunque abbia a disposizione un semplice collegamento internet». 

Il numero di profughi aumenta purtroppo giorno dopo giorno, pertanto l’attività va ripensata continuamente perché la guerra distrugge ogni cosa, oltre alle anime e alle vite, così il Skynia Magazine diretta da p. Jurij dall’Italia per motivi di studio già da qualche tempo, si ritrova a lavorare da remoto, in postazioni di fortuna.

In realtà, la precarietà di vita non è dell’ultimo mese, forse negli ultimi 40 giorni si è solo acuita, ma la criticità era precedente all’azione d’invasione russa. «In questa vicenda – dice p. Blazejewski – ci sono molti fattori complicati, un quadro che non è nitido per molti europei: mancano infatti le coordinate storiche e socio- politiche, anche recenti, per poter comprendere profondamente questa tragedia». Sorge spontanea la domanda sulla continuazione dell’attività di un magazine cartaceo alla quale il direttore risponde con franchezza e onestà. «Appena iniziata la guerra abbiamo pagato in anticipo lo stipendio dei nostri dipendenti per il mese di marzo, ma sul conto della rivista non è rimasto praticamente nulla» spiega p. Jurij. «Non essendo più possibile stampare la rivista e venderla nelle nostre chiese, i miei collaboratori hanno proposto fin dall’inizio della guerra di utilizzare la versione in pdf per poterla mandare a tutti i nostri lettori via WhatsApp e continuare a stare loro vicini. Tuttavia la questione economica è da risolvere. La vostra sensibilità e vicinanza ci fanno sperare in una ripresa della normalità delle nostre attività”.

Chiunque può contribuire alla raccolta fondi con un versamento sul conto corrente bancario intestato a Regione Ecclesiastica Triveneto IBAN IT12G0306909606100000169822 con la causale “Emergenza Ucraina – un aiuto alla comunicazione”.

Naike Monique Borgo