Il vescovo Giuliano agli scout: “Poniamo attenzione ad una realtà che facilmente scartiamo dalla nostra vita”

In 4.500 hanno concluso i festeggiamenti per il 50esimo dell'AGESCI ritrovandosi al Parco della Pace

Il Parco della Pace a Vicenza dal pomeriggio di sabato 20 aprile ha iniziato a tingersi di azzurro per i festeggiamenti del 50esimo dei gruppi AGESCI della diocesi di Vicenza. L’afflusso di scout è stato continuo, fino alla Messa di domenica 21 aprile, quando dal palco si potevano osservare solo due colori: il verde del prato ed il celeste predominante grazie alle 4.500 uniformi AGESCI arrivate da tutta la diocesi. Molti anche i figli, ancora piccoli e non ancora in camicia azzurra, di giovani coppie presenti a confermare che gli scout coinvolgono proprio tutte le generazioni. Alla Messa conclusiva erano presenti alcuni rappresentanti del Comune di Vicenza, in particolare Isabella Sala, vicesindaca, ma anche rappresentanti dell’Azione Cattolica diocesana e di altri gruppi scout presenti nel territorio vicentino (FSE, Federazione Scout Europa, e il CNGEI, Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani).

Tutti i gruppi delle 4 zone della diocesi (Vicenza Berica, Vicenza Piccole Dolomiti, Prealpi Vicentine e Colline del Brenta) sono stati coinvolti per festeggiare questo importante appuntamento, perché nel 1974 l’ASCI, associazione degli scout, e l’AGI, associazione delle Guide italiane, decisero di fondersi per dare vita all’attuale associazione. La fusione tra ASCI e AGI, la precisa scelta della coeducazione di ragazzi e ragazze, la condivisione della responsabilità educativa nella diarchia tra un uomo ed una donna all’interno della comunità di capi, e la scelta cristiana hanno rappresentato certamente una svolta importante dell’agire educativo dell’associazionismo Scout in Italia. E’ stato un appuntamento fortemente voluto dal vescovo Giuliano, che ha ricordato anche il suo nome di caccia “Ago di pino” incontrando gli scout più giovani. Anche la pastorale giovanile diocesana si è prodigata per la realizzazione dell’evento riconoscendo l’importanza educativa e formativa del movimento AGESCI, capace di coinvolgere famiglie intere, di generazione in generazione. 

Gli scout più grandi hanno vissuto esperienze di incontri diversi, a seconda anche delle età, muovendosi  sin dal sabato in tutta la città e facendo riferimento al Centro Onisto perché il tema dell’appuntamento è stato “Insieme con la chiesa tra noi”, così da scoprire tante realtà. Tra gli incontri proposti anche quelli con il vescovo Giuliano ed il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai. Gli scout più piccoli, invece, sono arrivati nella mattinata di domenica 21 aprile al Parco della Pace. “E’ stata un’occasione non solo per ritrovarci tra scout, ma per sentirci parte viva della Chiesa diocesana insieme al nostro Vescovo in “modo scout”: gli scout sanno muovere le mani, la mente ed il cuore. Dall’incontro con l’altro vicino a noi possiamo fiorire e portare frutto nel nostro territorio ed è per questo che abbiamo scelto il tema dell’incontro”, ha detto Giorgia Caleari, coordinatrice dell’evento.

Il momento più forte della due giorni è stata la celebrazione della Messa, alle 12, presieduta dal vescovo Giuliano che ha indossato il fazzolettone del Jamboree, l’incontro mondiale scout, svoltosi in Corea nell’estate del 2023 e donatogli dagli ambasciatori che vi hanno partecipato. Nell’omelia ha chiesto di “porre attenzione a una realtà che forse facilmente scartiamo dalla nostra vita. (…)”. E poi ha incalzato: “Oggi tante cose e persone vengono scartate con l’indifferenza. Forse fra queste c’è anche Gesù. A che cosa ci serve? La Chiesa che ce lo dovrebbe far conoscere è avvertita come lontana e non sempre credibile. E poi che pretese ha Gesù? Lasciate che per un momento io vi parli di Lui”. Nel silenzio pieno di attenzione, il Vescovo ha spiegato che Gesù, lui stesso scartato, viene narrato nel vangelo odierno come pastore con tre tratti caratteristici: “ci difende, ci conosce e ci ama”. Mons. Brugnotto ha continuato esplicitando che Gesù “ci difende da coloro che vogliono servirsi di noi e che ci vorrebbero dipendenti, in vari modi, perché sono i mercenari di oggi”; “ci conosce perché siamo perle preziose, valiamo ai suoi occhi”; “ci ama e ce lo dimostra donando la sua vita. Ha dato la sua vita fino ad essere scartato come uno dei peggiori malfattori”. 

Agli scout ha indicato infine tre “testimoni meravigliosi”: padre Jacques Sevin, gesuita, che, tra le altre cose, ha inventato il primo Jamboree mondiale e ha voluto immettere lo scoutismo nella vita stessa della Chiesa, quale mezzo per meglio servire Dio e il prossimo; Marcel Callo, giovane scout condannato nel lager di Mauthausen perché “troppo cattolico” e dichiarato beato da san Giovanni Paolo II nel 1987; Maria e Luigi Beltrame Quattrocchi, due sposi che si sono gioiosamente e con pienezza aiutati reciprocamente nella strada verso la felicità che avevano scoperto nel Vangelo.

Durante l’offertorio i diversi gruppi si sono riuniti sotto al palco dove il Vescovo aveva iniziato la celebrazioni per continuarla tutti insieme. Arrivando dai sottocampi, i ragazzi più giovani hanno portato e offerto alcuni frutti, espressione dell’esperienza vissuta in questo appuntamento.

Al termine della celebrazione il vescovo Giuliano ha invitato gli ambasciatori che hanno partecipato all’ultimo Jamboree in Corea a raggiungerlo sul palco per condividere con tutti i presenti l’impegno di essere ogni giorno artigiani di pace e alla Madonna di Monte Berico ha chiesto di affidare la richiesta del dono della pace per tutto il mondo.

Sui volti degli oltre 4.500 risplendevano solo sorrisi soddisfatti ed una frase comune a tutte le età: “è stato bellissimo”!

Naike Monique Borgo