La pace non è solo assenza di conflitti: Il Messaggio di Natale del Vescovo Beniamino anche su Tva Vicenza

 
 Nel consueto incontro con la Stampa in occasione delle festività natalizie, il Vescovo di Vicenza mons. Beniamino Pizziol ha illustrato la Lettera di Natale 2014 indirizzata a tutti i fedeli della Diocesi. Il tema scelto è quello della Pace, dono natalizio (come annunciato dagli angeli alla nascita del Salvatore: Gloria a Dio nell’alto dei Cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà) e oggetto di particolare riflessione vista la Marcia Nazionale per la Pace che si terrà nella nostra città il prossimo 31 dicembre.
 
Mons. Pizziol ha evidenziato che la pace non può essere intesa solo come “assenza di guerra o di conflitti”, ma deve essere riempita di contenuti positivi (giustizia, fraternità, cura reciproca, attenzione al prossimo e all’ambiente…). Quattro le dimensioni dunque della pace autentica: trascendente, personale, sociale e ecologica.
 
Tale riflessione sarà approfondita dallo Speciale di Natale che andrà in onda su TVA Vicenza alle ore 12:50,  alle 19:30 e alle 24 del 25 dicembre e alle ore 7:00 del 26 dicembre.
Nella trasmissione le riflessioni del Vescovo saranno accompagnate da otto testimonianze di persone diversamente impegnate nella costruzione della pace: padre Abuna Raed, parroco di Ramallah e direttore della Caritas diocesana di Gerusalemme; don Gianantonio Allegri, missionario rapito lo scorso aprile in Camerun; Patrizia Greco, che ha perso un figlio in un incidente stradale; Gianpaolo Bettini, Vice Ispettore Polizia di Stato; Suor Liliana, Comunità di accoglienza Strada della Paglia;  Bepi de Marzi, musicista e direttore del Coro “I Crodaioli”; Martino Cerantola, presidente Coldiretti Vicenza e Daniele Zovi, Responsabile Corpo Forestale dello Stato del Veneto e Friuli.
 
Ecco il testo del Messaggio di Natale del Vescovo:
 
 
Sulla terra pace agli uomini
 
Nella notte di Natale risuonerà in tutte le nostre chiese il canto degli angeli: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini che egli ama” (Lc 2,14).
 
Questo canto esprime l’anelito perenne e insopprimibile del cuore umano: la fedeltà a Dio e l’impegno per la promozione della pace dentro di noi e fuori di noi, fino a raggiungere tutti i luoghi umani e le periferie geografiche del nostro pianeta. Le parole di questo canto, che pronunciamo quasi ogni domenica nelle nostre liturgie, ci fanno capire che la pace non è mai stata stabilmente raggiunta nel corso della storia, ma che essa è da costruirsi, con impegno, serietà e fantasia, giorno dopo giorno.
 
Quest’anno la nostra Comunità diocesana, e tanta parte della comunità civile, è chiamata a riscoprire l’impegno per la pace nella preparazione e nella partecipazione alla Marcia nazionale, proposta dai vescovi italiani, da Pax Christi, dalla Caritas italiana e dall’Azione cattolica, che si svolgerà nella nostra Città il prossimo 31 dicembre.
La scelta di Vicenza  per questa manifestazione è giustificata da una duplice motivazione: il centenario dell’inizio della prima guerra mondiale, che ha segnato profondamente e drammaticamente la vita delle nostre popolazioni, e la recente vicenda dei due sacerdoti diocesani, missionari “fidei donum” rapiti in Camerun. Accanto a questi due motivi, che costituiranno il filo conduttore della Marcia per la pace, vogliamo ricordare tutti i conflitti, che stanno insanguinando diversi paesi del nostro pianeta (Iraq, Siria, Libia, Ucraina) oltre a quelli di cui le cronache riferiscono notizie ormai scarne e ripetitive (Afghanistan, Nigeria) con la loro tragica sequenza di stragi, massacri, esodi ed atti terroristici.
Di fronte a queste situazioni, che continuano a generare odio, morte e disperazione nei singoli individui e in popoli interi, non possiamo rassegnarci alla fatalità e alla inesorabilità della violenza e della guerra. Dobbiamo convincerci, con tutta la mente e con tutto il cuore, che la pace è l’unica via possibile per la soluzione di tutti i nostri problemi personali, sociali, politici ed economici.

Ma la parola “pace” è pesante, impegnativa, racchiude in sé delle dimensioni fondamentali e necessarie per renderla un progetto realistico e dinamico a servizio dell’intera famiglia umana. Anzitutto, occorre prendere coscienza della dimensione trascendente della pace, non solo per le persone di fede, ma anche per tutti coloro che sono alla ricerca sincera della verità. La pace è un valore che va oltre la nostra persona, che sta prima di noi, sopra di noi e che viene donata a ciascuno di noi. Per il cristiano, in particolare, la pace terrena è immagine ed effetto della pace di Cristo, che promana da Dio Padre: “Il figlio incarnato infatti, principe della pace, per mezzo della sua croce ha riconciliato tutti gli uomini con Dio, e ristabilendo l’unità di tutti in un solo popolo e in un solo corpo, ha ucciso nella sua carne l’odio (Ef 2,16) e, nella gloria della sua risurrezione, ha diffuso lo Spirito di amore nel cuore degli uomini” (G.S. 77).
 
La seconda dimensione della pace è più propriamente personale. Ciascuno di noi deve adoperarsi per mutare il proprio cuore, perché c’è bisogno di una rinnovata educazione degli animi per generare sentimenti nuovi, ispiratori di pace. Spesso siamo tentati di rispondere al male con il male, alla violenza con la violenza. Per interrompere questa circolarità perversa, abbiamo a disposizione una potente esperienza rigenerante, quella del perdono. Il perdono è umanamente una interruzione del male, un rifiuto della logica di morte. Se non riusciamo più a “vedere una persona nell’altro”, distruggiamo prima di tutto la nostra umanità.
 
Vi è una terza dimensione coessenziale ad un progetto di pace, quella sociale. La via verso un futuro di pace risiede nel riconoscimento della nostra umanità comune. Papa Francesco ci chiede di “favorire il dialogo come forma di incontro per fuggire dalla globalizzazione dell’indifferenza, che ci fa lentamente abituare alla sofferenza dell’altro”. Per costruire una pace mondiale sono necessari il rispetto degli uomini e dei popoli, la pratica della fratellanza umana, uno scambio equo e fiducioso delle ricchezze spirituali e materiali. Coloro che hanno responsabilità politiche, sociali ed economiche sono chiamati a provvedere ai bisogni fondamentali delle persone: l’alimentazione, la salute, l’educazione e il lavoro. Per raggiungere questi obiettivi è necessaria una autorità pubblica universale, da tutti riconosciuta, dotata di efficace potere per garantire ai popoli sicurezza, giustizia e rispetto dei diritti di tutti gli uomini e di tutte le donne, membri della famiglia umana.
 
Un’ultima dimensione coessenziale della pace è quella ecologica. L’umanità, ce lo ricorda Papa Benedetto XVI, ha bisogno di una casa, di un ambiente a sua misura, in cui intessere le proprie relazioni. Per la famiglia umana questa casa è la terra, il luogo che Dio creatore ci ha dato, affinché lo abitassimo con creatività e responsabilità. Dobbiamo averne cura, perché essa è stata affidata all’uomo al fine di custodirla e di coltivarla con libertà responsabile, avendo sempre come criterio orientativo il bene di tutti. L’essere umano, ovviamente, ha un primato di valore su tutto il creato. Rispettare l’ambiente significa non considerare la natura materiale o animale a completa disposizione dei nostri interessi individuali, poiché anche le future generazioni avranno diritto di trarre beneficio dalla creazione. Né vanno dimenticati i poveri, esclusi in molti casi dalla destinazione universale dei beni del creato.
 
E mentre ci prepariamo ad accogliere nel mistero del Natale, Gesù, il Figlio di Dio, Principe di pace, e a partecipare alla Marcia nazionale, impegniamoci a percorrere con più coraggio e determinazione la via della pace, unica strada per la soluzione di ogni conflitto. Invochiamo da Dio  la realizzazione della profezia di Isaia: “ Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra” (2,4).
 
+ Beniamino Pizziol
Vescovo di Vicenza
 
Scarica il messaggio di Natale del Vescovo in formato libretto