Viaggio in Brasile del Vescovo Giuliano/5

Visita a Pacaraima, missione della diocesi di Roraima al confine con il Venezuela

“Ero migrante e mi avete ospitato”. È questo versetto del Vangelo a risuonare dentro una volta giunti a Pacaraima. Una missione della diocesi di Roraima al confine con il Venezuela. Ci ha accolti don Mattia Bezze, prete di Padova che insieme a don Edy Savietto e la coppia Giorgio Marino e Cristina Boldrin di Treviso, da gennaio scorso si trovano qui. In canonica c’erano anche don Luigi Turato, don Benedetto Zampieri e don Mario Gamba missionari padovani a Caracaraì, un’altra zona della Diocesi. C’era pure don Lucio Nicoletto, il vicario generale.
Pacaraima negli ultimi anni è meta di migliaia di famiglie venezuelane che fuggono da un paese allo sfascio (un quinto della popolazione ha lasciato il paese perché priva di lavoro, di beni di prima necessità). La dittatura di Maduro, la corruzione politica e gli interessi geopolitici hanno condotto un paese ricco di petrolio, oro, coltan e turismo, allo stremo.
I missionari sono impegnati nel dare accoglienza e accompagnamento ai numerosi migranti che trovano ricovero in case di lamiera e cartone. Abbiamo visitato alcune famiglie con mamme e bambini senza luce e senza acqua. Accampati alla meglio ma colpisce la grande dignità di come vivono aiutandosi. Abbiamo visitato la Casa di accoglienza ‘Saint José’ che accoglie 52 mamme e 120 bambini piccoli venezuelani in situazione necessità. Mi ha colpito come alcuni progetti di accoglienza siano promossi dalla ‘chiesa dei santi dell’ultimo giorno’ (mormoni) anche insieme alla parrocchia cattolica. In questo luogo di confine c’è una sinergia tra molte realtà nel prendersi cura di Cristo presente nei fratelli e sorelle stranieri. In mezzo a molta povertà si tocca con mano tanta carità.

Vescovo Giuliano