Viaggio in Brasile del Vescovo Giuliano/6

Un compleanno indimenticabile a Pacaraima per il diacono don Emanuele

Ecco il racconto di don Emanuele Billo che ha festeggiato il compleanno (lo scorso 19 aprile 2023) con un’indimenticabile visita alla missione di Pacaraima, al confine con il Venezuela, dove da molti mesi vengono accolti i migranti in cerca di un futuro migliore. 

Se qualcuno dovesse chiederci “cosa c’è a Pacaraima?”, la risposta migliore sarebbe senz’altro “a Pacaraima c’è vita, e molta!”. Si, perché questa cittadina sul confine venezuelano non è solo strade dissestate, cachorros – cani randagi – e chiesette, che spuntano un po’ dovunque, spesso improvvisate dentro qualche garage: qui ci sono tante, tantissime persone, assai diverse tra loro. Tra i minuscoli negozi, in mezzo alle baracche dove sono in molti ad abitare, a colpire è il numero di uomini e donne che affollano la piccola Pacaraima, ciascuno affaccendato a suo modo. C’è chi è in fila per fare la lavatrice, chi per poter fare una doccia di 3 minuti, chi invece sa di averne 4 a disposizione per chiamare casa, oltre il confine; qualcuno è qui per chiedere di poter caricare il telefono o per frequentare un corso di lingua portoghese. Tra le molte persone in fila che attendono le indicazioni dei volontari ci sono anche molti bambini con le loro mamme: giovani vite in cerca di futuro. In mezzo a tanta incertezza c’è chi a Pacaraima ha ritrovato anche la speranza, come un giovane fornaio venezuelano, che grazie all’aiuto delle suore dopo mille traversie è riuscito ad aprire un piccolo panificio, allargando la propria speranza ad altri 8 dipendenti. Di storie simili potremmo raccontarne tante. Dopo questa immersione in alcune realtà che danno supporto ai migranti ci dirigiamo oltre il confine, per visitare quella terra che molti, circa il 20% della popolazione, ha già lasciato. Da subito ci accolgono distese verdi da togliere il fiato ed una vegetazione lussureggiante. Arrivati a Santa Elena, raggiungiamo la cattedrale del vicariato apostolico del Caronì: meno di 15 tra preti e religiosi per un territorio grande 4 volte il Veneto. Qui la cattedrale è diventata una vera e propria officina di accoglienza. Nel chiostro e al di là della strada, ci sono strutture pensate per l’accoglienza di giovani indigeni e un collegio femminile: è l’immagine di una chiesa che tenta in tutti i modi di farsi grembo accogliente per i propri figli. Ci tratteniamo anche per il pranzo, occasione per accogliere ancora altri racconti preziosi, di chi questa realtà la vive tutti i giorni, nelle sue fatiche e dolorose contraddizioni. Per noi è già tempo di ritornare a Boa Vista, e il lungo viaggio forse ci aiuterà a lasciare decantare quanto visto e ascoltato.

Don Emanuele