ANNIVERSARIO DEL VOTO ALLA MADONNA DI MONTE BERICO PER LA PROTEZIONE DAL TERREMOTO DELL’ANNO 1695, RINNOVATO NEL 1917, DI FRONTE AL PERICOLO DELLA 1^ GUERRA MONDIALE (Venerdì 25 febbraio; h.20.30; Monte Berico)

Siamo riuniti insieme in questa Basilica, per onorare il voto che i nostri Padri hanno fatto a Dio, per l’intercessione della Madonna di Monte Berico, in occasione del terremoto del 1695, che colpì buona parte della pianura padana. A Vicenza, per grazia di Dio, non ci furono vittime.

Il 25 febbraio 1917, il voto venne rinnovato, mentre il mondo era sconvolto dalla 1^ guerra mondiale, la provincia e la città di Vicenza erano minacciate dall’ invasione da parte dell’esercito austro-ungarico con prevedibili drammatiche conseguenze.

Questa sera vogliamo rinnovare, ancora una volta, questo voto, insieme a una rappresentanza delle comunità Ucraine di rito greco-cattolico, guidate da padre Vasyl, a cui diamo il nostro fraterno e solidale saluto.

A nome di tutti i fedeli che partecipano a questa Santa Messa in presenza, e di quelli che partecipano attraverso Radio Oreb e Telechiara, che ringrazio per questo prezioso servizio, a nome dei canonici e dei parroci della città, dei carissimi Padri Servi di Maria e delle autorità civili e militari qui presenti, desidero esprimere la nostra fraterna vicinanza, assicurare la nostra preghiera e la nostra solidarietà a tutti i fratelli e le sorelle Ucraini, che sono colpiti da questa assurda e insensata guerra, che sta provocando morti, feriti e molte persone sfollate.

Dopo tante guerre, che hanno seminato morte, orrore e odio tra le persone e i popoli, non abbiamo ancora imparato che i conflitti armati non potranno mai essere mezzi di risoluzione delle controversie internazionali, sono altre le vie che portano a garantire la giustizia e la pace nella famiglia umana.

Stiamo uscendo lentamente da due anni di sofferenze e dolori causati dalla pandemia da coronavirus e ora un altro duro colpo viene inferto all’umanità intera da questa follia.

Consapevoli che tutti formiamo come un unico corpo sociale, e quando un solo membro soffre tutto il corpo ne patisce, vogliamo rivolgere una preghiera sempre più intensa al Signore Gesù, Principe della Pace, alla sua Santissima Madre Maria, Regina della Pace.

Desideriamo assicurare la nostra vicinanza e la nostra solidarietà ai fratelli e alle sorelle Ucraini, secondo le proposte che provengono dalla Caritas Italiana e quella Diocesana.

Vogliamo, ora, comprendere questi dolorosi eventi alla luce della Parola di Dio che abbiamo proclamato e ascoltato.                                                                       La lettura tratta dal profeta Isaia, inizia con l’immagine consolante della luce:

Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce: su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse” (Is 9,1).

Queste parole sono state pronunciate dal profeta in un momento drammatico della storia del popolo d’Israele. Gli Assiri avevano messo a ferro e fuoco la Galilea e la Samaria spargendo ovunque sangue e terrore. Il popolo era avvolto nelle tenebre e nell’oscurità delle morte, quando il profeta Isaia interviene per annunciare la pace e infondere speranza.

Per descrivere l’immensa gioia suscitata dall’apparire di questa luce, il profeta, introduce due paragoni legati alla cultura e all’esperienza del suo popolo. Il primo è tratto dalla vita contadina: la gente si rallegrerà come fanno gli agricoltori al termine della mietitura, quando i granai sono colmi. Qual è il motivo di tanta gioia? È finita la guerra: il giogo e le sbarre che pesavano sulle sue spalle e il bastone dell’aguzzino sono stati spezzati.

È l’annuncio della fine di ogni forma di schiavitù: scompariranno l’orgoglio, la frenesia del potere, del successo e del dominio, la cupidigia dei beni.

E’ questo che ci auguriamo per il popolo Ucraino.

Il profeta aggiunge un’altra immagine potente: “Ogni calzatura di soldato e ogni mantello macchiato di sangue sarà bruciato, sarà esca del fuoco” (cfr. Is 9,4). Le armi e tutti gli oggetti che avranno qualche richiamo alla violenza e all’uso della forza saranno dati in pasto alle fiamme.

Un altro motivo di una così grande gioia è la nascita di un bambino che introdurrà nel mondo la liberazione e la pace. Sarà un bambino dalle qualità eccezionali, perché accumulerà in sé le doti straordinarie che hanno reso famosi i suoi antenati: sarà un padre capace di proteggere il suo popolo contro qualunque nemico, come Davide; sarà saggio, proferirà parole che infondono sempre fiducia e speranza, come Salomone.

Sarà chiamato “Principe della pace” perché agirà sulle cause della guerra: farà scomparire le tensioni sociali, le prevaricazioni e gli abusi. Il suo regno si consoliderà mediante “la giustizia e il diritto”. Il popolo di Israele, anche nei momenti più difficili e drammatici della sua storia non dubitò mai della fedeltà di Dio a queste promesse.

Un giorno il vecchio Simeone benedirà Dio e prenderà tra le braccia il bambino Gesù, inviato dal cielo per “illuminare le genti” (Lc 2,25-28).                    Il Vangelo di Giovanni ci narra l’ora decisiva della missione di Gesù a favore dell’intera comunità.

È l’ora della sua morte:

In quell’ora, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleopa e Maria di Magdala”.

Gesù morente, appeso sulla croce, è il simbolo di tutti gli uomini e le donne, i bambini innocenti, gli anziani che vengono uccisi nelle guerre fratricide, nelle violenze, nei soprusi ingiustificati.

Maria, la madre di Gesù prende su di sé il dolore del figlio, e accoglie la sua ultima volontà: diventare la madre del discepolo amato, Giovanni: “Donna ecco il tuo figlio” (Gv 19,26), accogliendo Giovanni diventa la madre di ogni discepolo di Gesù, la madre della Chiesa, la madre di tutti coloro che patiscono ingiustamente sofferenza e morte.

 

Rivolgiamo la nostra accorata preghiera a Maria:

“Santa Madre di Gesù,
nostra Madonna di Monte Berico, Madre di Misericordia, Regina della Pace,
ti preghiamo per il popolo Ucraino, e tutti i popoli lacerati dalla violenza della guerra,
dona loro la pace tanto desiderata e invocata,
accompagna con il tuo amore materno davanti al tuo Figlio, Principe di Pace, coloro che sono morti,
sostieni e consola i loro familiari, proteggi i bambini, i giovani e gli anziani.
Illumina con il tuo spirito di Sapienza i governanti e i responsabili delle nazioni e dei popoli
perché sappiano realizzare le attese di giustizia e di pace
che abitano il cuore di tutti gli uomini e le donne di buona volontà”.

 

Accogli Padre Santo, la supplica che sale a te da questo popolo, e per l’intercessione di Maria, Regina della Pace, benedici la nostra chiesa, i nostri fratelli e sorelle Ucraini e l’intera famiglia umana. Amen!

† Beniamino Pizziol

Vescovo di Vicenza