LETTERA ALLA DIOCESI IN OCCASIONE DELLA PUBBLICAZIONE DEGLI AVVICENDAMENTI NEL CLERO DIOCESANO (Vicenza, 1 luglio 2013)


Carissimi,


 


ogni anno, nella prima settimana di luglio, vengono pubblicati, nel settimanale diocesano ‘La Voce dei Berici‘, le nuove destinazioni e i nuovi impegni pastorali dei nostri sacerdoti e diaconi. In questa occasione sento che, in certo modo, si rinnova continuamente la missione affidata da Gesù ai suoi discepoli, così come viene narrata al capitolo 10 del Vangelo di Luca (10, 1-2): ‘Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe.»‘. In questo spirito, dopo aver pregato molto e dopo essermi consultato con il Vicario generale e con i miei collaboratori, ho incontrato personalmente i sacerdoti interessati, attraverso un dialogo franco e costruttivo.


Intendo ringraziare tutti i sacerdoti e i diaconi per la dedizione e l’amore alla Chiesa e per la sincera, cordiale e condivisa obbedienza che hanno manifestato al Signore, nella persona del Vescovo.


Come potete vedere, vi sono degli avvicendamenti che riguardano alcuni parroci, alcuni educatori del Seminario e qualche ufficio diocesano. Non è stato possibile provvedere, entro questa data, a tutte le situazioni di necessità; pertanto qualche altra nomina, compresa la destinazione di alcuni diaconi permanenti, sarà comunicata nella prima settimana di settembre. E’ stato per me fonte di consolazione e di gioia intravedere in questi confratelli presbiteri una disponibilità piena nel lasciare, con grande senso di responsabilità e gratuità, il compito finora esercitato e nell’assumere con serenità e generosità il nuovo incarico assegnato. Sento il dovere, anche a nome vostro, di esprimere a loro tutta la mia stima e la mia gratitudine per il prezioso, intelligente e generoso servizio svolto alla nostra Chiesa diocesana: ‘Gli uomini vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli‘ (Mt 5,16).


Mi rivolgo, ora, a voi carissimi fedeli, seminaristi, parrocchiani, collaboratori diocesani, invitandovi ad accogliere con tutto il cuore e con tutta la mente, senza alcuna riserva, questi nostri fratelli presbiteri e diaconi. La nostra Chiesa è una comunità di battezzati, di figli di Dio e di fratelli, non un’organizzazione sociale, seppur umanamente meritoria. Siamo chiamati a vivere quella ‘spiritualità di comunione’, di cui parlava il beato Giovanni Paolo II: ‘Spiritualità della comunione significa capacità di sentire il fratello di fede nell’unità profonda del corpo mistico, dunque, come ‘uno che mi appartiene’, per saper condividere le sue gioie e le sue sofferenze, per intuire i suoi desideri e prendersi cura dei suoi bisogni, per offrirgli una vera e profonda amicizia. Spiritualità della comunione è  saper ‘fare spazio’ al fratello, portando ‘i pesi gli uni degli altri’ (Gal 6,2) e respingendo le tentazioni egoistiche che continuamente ci insidiano e generano competizione, carrierismo, diffidenza e gelosie‘ (Novo Millennio Ineunte, n. 43).


La spiritualità di comunione sia la nostra umile e povera testimonianza nella chiesa e nel mondo. A tutti chiedo una preghiera accorata per le vocazioni al Ministero ordinato, alla Vita consacrata e al sacramento del Matrimonio, perché la messe è abbondante e vasta ma gli operai sono pochi.                                                               


Su tutti invoco abbondanti e generose benedizioni del Signore.


 


‘ Beniamino Pizziol


Vescovo di Vicenza


 


 


Vicenza, 1 luglio 2013