Carissimi, accogliamo nella nostra vita l’annuncio pasquale della Risurrezione del Signore, fondamento della nostra fede. La luce della fede, della speranza, dell’amore si fa così presente nella nostra vita da farci vivere la gioia di essere liberati dal peccato, dalla morte e da ogni forma di schiavitù.
La Risurrezione di Gesù è la verità culminante della nostra fede in Lui, fede creduta e vissuta dalla prima comunità cristiana come verità centrale, trasmessa dalla Tradizione vivente della Chiesa alle donne e agli uomini di ogni generazione. È importante che siamo consapevoli del significato e della portata che riveste la Risurrezione di Cristo per ciascuno di noi. Essa costituisce prima di tutto la conferma della divinità di Gesù e di tutto ciò che Egli ha fatto e ha insegnato. Con la sua Morte e con la sua Risurrezione, Gesù ci apre l’accesso a una vita nuova, risultato della sua vittoria sulla morte e sul peccato: per questo Egli è principio e fonte della nostra risurrezione futura.
La realtà del mondo e la complessità delle situazioni umane che viviamo ai nostri giorni hanno bisogno di questo annuncio di speranza e di fiducia. Il rinnovamento personale e interiore — di cui ogni credente fa esperienza quando si lascia accompagnare e trasformare del Signore Risorto — dev’essere portato a compimento attraverso l’impegno per una trasformazione sociale realizzata alla luce del Vangelo.
Il contributo dei cristiani, allora — quali testimoni di Cristo Risorto — deve consentire a ogni donna e a ogni uomo di sconfiggere il male, il peccato personale e le “strutture di peccato”, attraverso la solidarietà e l’amore, che sono la forza stessa che promana dalla Risurrezione di Cristo.
Perciò, pieni di speranza, possiamo individuare azioni creative, solidali e coraggiose che promuovono un nuovo tipo di relazioni fondamentali nel campo dei diritti umani, in particolare la vocazione-diritto al lavoro. Possiamo impegnarci, poi, per superare le diseguaglianze scandalose, per favorire pari opportunità e pari dignità per ogni donna e per ogni uomo che vivono in questo mondo. Siamo chiamati, in nome di Cristo Risorto, a superare quegli atteggiamenti fatalisti che si rifiutano di cercare efficaci soluzioni ai gravi problemi che affliggono la nostra società.
La fede in Cristo Risorto rende coscienti della missione che ci viene affidata: una missione di pace, di riconciliazione e di solidarietà, soprattutto con i più poveri e i più emarginati.
A tutti voi, in modo particolare a chi sta attraversando un tempo di prova nel corpo e nello spirito, auguro una gioiosa e santa Pasqua di Resurrezione.
La Risurrezione di Gesù è la verità culminante della nostra fede in Lui, fede creduta e vissuta dalla prima comunità cristiana come verità centrale, trasmessa dalla Tradizione vivente della Chiesa alle donne e agli uomini di ogni generazione. È importante che siamo consapevoli del significato e della portata che riveste la Risurrezione di Cristo per ciascuno di noi. Essa costituisce prima di tutto la conferma della divinità di Gesù e di tutto ciò che Egli ha fatto e ha insegnato. Con la sua Morte e con la sua Risurrezione, Gesù ci apre l’accesso a una vita nuova, risultato della sua vittoria sulla morte e sul peccato: per questo Egli è principio e fonte della nostra risurrezione futura.
La realtà del mondo e la complessità delle situazioni umane che viviamo ai nostri giorni hanno bisogno di questo annuncio di speranza e di fiducia. Il rinnovamento personale e interiore — di cui ogni credente fa esperienza quando si lascia accompagnare e trasformare del Signore Risorto — dev’essere portato a compimento attraverso l’impegno per una trasformazione sociale realizzata alla luce del Vangelo.
Il contributo dei cristiani, allora — quali testimoni di Cristo Risorto — deve consentire a ogni donna e a ogni uomo di sconfiggere il male, il peccato personale e le “strutture di peccato”, attraverso la solidarietà e l’amore, che sono la forza stessa che promana dalla Risurrezione di Cristo.
Perciò, pieni di speranza, possiamo individuare azioni creative, solidali e coraggiose che promuovono un nuovo tipo di relazioni fondamentali nel campo dei diritti umani, in particolare la vocazione-diritto al lavoro. Possiamo impegnarci, poi, per superare le diseguaglianze scandalose, per favorire pari opportunità e pari dignità per ogni donna e per ogni uomo che vivono in questo mondo. Siamo chiamati, in nome di Cristo Risorto, a superare quegli atteggiamenti fatalisti che si rifiutano di cercare efficaci soluzioni ai gravi problemi che affliggono la nostra società.
La fede in Cristo Risorto rende coscienti della missione che ci viene affidata: una missione di pace, di riconciliazione e di solidarietà, soprattutto con i più poveri e i più emarginati.
A tutti voi, in modo particolare a chi sta attraversando un tempo di prova nel corpo e nello spirito, auguro una gioiosa e santa Pasqua di Resurrezione.
† Beniamino Pizziol
Vescovo di Vicenza