OMELIA nella solennità dell’IMMACOLA CONCEZIONE DELLA B.V. MARIA in occasione dell’ordinazione di sei diaconi permanenti Cattedrale 8 dicembre 2023

OMELIA nella solennità

dell’IMMACOLA CONCEZIONE DELLA B.V. MARIA

in occasione dell’ordinazione di sei diaconi permanenti

Cattedrale 8 dicembre 2023

 

Letture: Gen 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38

 

Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te… Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Queste parole che l’angelo Gabriele ha rivolto a Maria, esprimono lo sguardo di Dio unico e irripetibile su di Lei. Si chiamata per nome come nessun altro era stato in grado di pronunciare il suo nome. Nella voce dell’angelo Lei ha avvertito di essere stata nel pensiero di Dio fin dal concepimento. Si sente non solo rispettata bensì amata di un amore che oltrepassa ogni amore umano, un amore gratuito, che la esalta nella condizione di piccolezza in cui si trova. Lei giovane, povera tra i poveri, umile tra gli umili, di un piccolo angolo della Palestina, amata di un amore infinito.

È questa una esperienza che i sei ordinandi diaconi hanno vissuto e continuano a vivere grazie alla trama di relazioni familiari che li hanno generati all’esistenza insieme ai doni di grazia del Battesimo e dell’Eucaristia. Il Signore li ha raggiunti, in modi diversi, ma tutti dentro alle comunità cristiane con le loro famiglie. Hanno celebrato il “grande mistero” dell’amore di Cristo con la Chiesa accogliendo l’amore coniugale e costruendo una famiglia anche aperta all’affido.  Alcuni sono stati aiutati nel loro cammino da realtà carismatiche come il Movimento dei Focolari, i Cursillos de cristianidad e la Pia Società San Gaetano. Tutte manifestazioni dell’amore infinito di Dio.

Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine. Con parole che Maria poteva comprendere al suo tempo, l’angelo le ha rivelato il piano di Dio sull’umanità: la presenza del Figlio di Dio dentro alle vicende degli uomini perché tutto possa essere ricapitolato in Cristo e orientato al regno di Dio. Un regno diverso dai regni umani. Il regno dei piccoli, dei poveri, degli umili. Il trono di Davide, che ha governato il popolo di Israele a nome di Dio, viene posto nelle mani di Cristo che liberando anche i giusti ancora rinchiusi negli inferi è in grado di aprire la vita degli uomini ad un amore che non tramonta. E Maria viene personalmente coinvolta nel dare alla luce Gesù, il Figlio dell’Altissimo.

Con l’ordinazione diaconale questi nostri fratelli verranno coinvolti a nuovo titolo nell’agire di Dio dentro a questa nostra storia. Con l’imposizione delle mani sul loro capo e la preghiera di ordinazione ricevono ora uno speciale dono dello Spirito Santo che li rende capaci di far crescere Cristo nella vita dei fedeli. Infatti saranno coinvolti nei segni che Gesù ha voluto per rendersi realmente presente, specialmente nell’Eucaristia e negli altri sacramenti, nell’annuncio del Vangelo, nel distribuire ai poveri il necessario per vivere. Come per Maria è una grazia essere collaboratori di Dio nella realizzazione del suo disegno di salvezza. Ed è insieme una responsabilità che voi condividerete con le vostre mogli e le vostre famiglie. Non è stato facile, soprattutto per alcune spose, accogliere questa nuova chiamata del marito. Ma nel lungo cammino formativo fatto insieme, poco per volta si è compreso che si è ricevuto molto: ricolmati di grazia.

Dopo l’ordinazione, questo cammino continua, con l’esercizio del ministero di carità a nome del vescovo e a nome dei presbiteri di quelle comunità parrocchiali alle quali sarete inviati.

Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola. Se Dio ha esaltato Maria ricolmandola della sua grazia, Maria dal canto suo non si è esaltata. Al contrario, lei si è riconosciuta serva del Signore, sua alleata, al suo servizio. Maria non è rimasta indifferente al disegno di Dio di liberare l’umanità dalla schiavitù del possesso, dell’individualismo, della chiusura. Maria, senza sapere come e quali situazioni avrebbe dovuto affrontare, pone tutta se stessa nelle mani di Dio. L’unica risposta dell’angelo rispetto a ciò che sarebbe accaduto è quel: Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra… e… nulla è impossibile a Dio.

Carissimi ordinandi diaconi, voi ora venite configurati a Cristo servo e come Maria sarete raggiunti dallo Spirito Santo. Da oggi sarete chiamati ogni giorno ad essere immagine di Cristo servo. Non mancheranno le tentazioni come le hanno avuto gli apostoli. Ma Gesù con pazienza ci riporta all’essenziale: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mc 10,42-45).

La nostra Chiesa vicentina ha bisogno di voi per continuare ad annunciare il Vangelo, per collaborare con i presbiteri nella guida delle comunità parrocchiali e associative, per aiutare le parrocchie aperte alla condivisione nell’unità pastorale a gustare la linfa dell’Eucaristia che dona sempre nuova vita, per accompagnare i ragazzi e i giovani all’incontro con Cristo, per sostenere le famiglie – anche quelle ferite – nel cammino di crescita sponsale, per aiutarci come chiesa ad avere speciale cura di coloro che sono scartati dalla società:  e porli centro delle nostre comunità.

Sento il dovere a nome della Chiesa diocesana di ringraziarvi per aver risposto a questa ulteriore chiamata e con le parole di una preghiera di don Tonino Bello, affidiamo voi ordinandi diaconi insieme alle vostre spose, alla cura materna di Maria.

Santa Maria, serva del Signore, che ti sei consegnata anima e corpo a lui, e hai fatto l’ingresso nel suo casato come collaboratrice familiare della sua opera di salvezza, donna veramente alla pari, che la grazia ha introdotto nell’intimità trinitaria e ha reso scrigno delle confidenze divine, domestica del Regno, che hai interpretato il servizio non come riduzione di libertà, ma come appartenenza irreversibile alla stirpe di Dio, noi ti chiediamo di ammetterci alla scuola di quel diaconato permanente di cui tu sei stata impareggiabile maestra. Amen

 

 

† vescovo Giuliano