Saluto tutti i fedeli, qui riuniti, per celebrare la festa di San Francesco, patrono d’Italia, in questa chiesa che custodisce, da ben otto secoli, il carisma del santo di Assisi attraverso i Frati Francescani e i Terziari Francescani, che hanno appena festeggiato la loro patrona, la Beata Eurosia Fabris, popolarmente detta “Mamma Rosa”.
Saluto i sacerdoti diocesani e ringrazio tutti coloro che hanno servito e custodito la chiesa di San Lorenzo dopo il trasferimento dei Frati Minori Conventuali, ai quali va la riconoscenza per il loro fedele e generoso servizio alla nostra chiesa di Vicenza.
Saluto e ringrazio il Signor Sindaco, che è qui presente anche per offrire — a nome dell’intera amministrazione comunale — l’olio per la lampada della pace.
Saluto i consacrati, le consacrate, i diaconi e tutte le autorità civili e militari.
Carissimi, la vita di ogni cristiano è un cammino costante e progressivo di conformazione a Cristo, a partire dal sacramento del Battesimo, nella speranza di poter affermare nel corso della nostra esistenza di credenti: «non vivo più io, ma Cristo vive in me» (Gal 3,20a).
San Francesco è tanto amato e venerato non solo ad Assisi e in Italia, ma anche in tanti paesi del nostro pianeta perché “fu l’uomo più somigliante a Cristo che mai sia venuto al mondo”.
Si legge nella Legenda major: “Francesco era un uomo veramente cristiano, che si studiò di essere conforme a Cristo con imitazione perfetta: da vivo conforme a Cristo vivente, in morte conforme a Cristo morente, da morto conforme al Cristo morto”.
Di certo possiamo pensare alle stimmate, che Francesco ricevette nel 1224, presso l’eremo della Verna, come piena conformazione ai patimenti di Cristo, ma possiamo pensare anche a quel sigillo spirituale impresso nel cuore e nella mente di Francesco che lo porterà a pensare Cristo in ogni creatura animata e inanimata: una pietra gli ricordava Cristo, pietra angolare; un agnellino lo faceva piangere, pensando a Cristo, agnello di Dio; attraversava i corsi d’acqua a piedi nudi, pensando a Cristo, acqua viva che zampilla per la vita eterna. Questa centralità di Cristo nella vita delle persone e del creato sta a fondamento di una vera e autentica “ecologia umana, sociale e creaturale”.
Nella nostra diocesi è ben presente e vivo il carisma di Francesco d’Assisi attraverso i vari ordini francescani: i Minori, i Conventuali, i Cappuccini, le Suore Clarisse, le Suore Francescane di Cristo Re, le Suore Francescane Alcantarine e le Suore Terziarie Francescane Elisabettine.
Concludiamo con una preghiera:
“Con la Croce e la Risurrezione del tuo Figlio,
tu hai posto, o Signore,
nel cuore della Storia una sorgente di vita.
Aiutaci a fare della città terrena un regno di giustizia e di pace. Dona ai governanti il tuo Spirito,
perché la politica sia praticata come forma preziosa della carità, tutta votata al bene comune.
Aiutaci a riprendere speranza,
con un cuore largo, capace di amor di patria,
ma anche premuroso dell’unità tra le nazioni,
in Europa e nel mondo.
E fa’ che non dimentichiamo che l’ultima patria è nel cielo,
dove, con Francesco nostro patrono,
speriamo di vincere non solo la prima,
ma la “seconda morte”
per una vita che trovi in te il sapore dell’eterno”.
Amen.