CELEBRAZIONE ESEQUIALE PER DON EMILIO POZZAN Chiesa parrocchiale di Pressana, 16 gennaio 2024

CELEBRAZIONE ESEQUIALE PER DON EMILIO POZZAN

Chiesa parrocchiale di Pressana, 16 gennaio 2024

Letture: 1Sam 16,1-13; Sal 88; Mc 2,23-28

 

«Àlzati e ungilo: è lui!». Così Dio ha scelto Davide per renderlo partecipe del suo disegno di salvezza. Davide non è stato scelto in base a dei criteri umani. Gli uomini seguono le apparenze, Dio guarda il cuore.

Anche il nostro don Emilio è stato raggiunto dalla chiamata di Dio. Ed ha ricevuto l’unzione con il sacro crisma: nel battesimo, nella confermazione e il 26 giugno 1949 nell’ordinazione presbiterale. Scelto in mezzo agli uomini per partecipare al disegno di Dio il quale “vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità” (1Tm 2,4).

Don Emilio si è dedicato al servizio pastorale in diverse comunità. Come vicario cooperatore a S. Croce di Bassano per sei anni, di Grantorto per otto anni e di Longara per quattro anni. Assunse in via straordinaria, come amministratore parrocchiale (vicario economo) per due anni ad Alonte. Continuò il suo ministero per brevi periodi a Magrè,  a Cartigliano e a S. Maria Ausiliatrice in Vicenza.

Nel 1973 assunse la responsabilità di parroco a Montecchio Precalcino dove rimase fino al 1980. Erano gli anni nei quali si respirava l’aria del Concilio Vaticano II. Anni di profondo rinnovamento ecclesiale. Don Emilio continuò a rispondere alla chiamata del Signore con il servizio di rettore della Chiesa di S. Corona in Vicenza per 20 anni. Una chiesa che è ancora meta di ristoro spirituale per i fedeli e per molti turisti. Don Emilio stava spesso in confessionale accogliendo tutti con cordialità. Fece preparare dei libretti di spiegazione della chiesa e sul beato Bartolomeo di Breganze, domenicano del XIII secolo che fece costruire quella chiesa quando divenne vescovo di Vicenza e in essa chiese di essere sepolto. Don Emilio aveva posto una scrivania in chiesa per essere sempre a disposizione delle persone e si dedicava alle scolaresche spiegando loro con passione ed enfasi le espressioni di fede presenti a S. Corona.

In quegli anni celebrava l’Eucaristia per le Suore dorotee dell’Istituto Farina a pochi passi da S. Corona, apprezzato per la sua sensibilità spirituale e per la sua dedizione. Venne accolto negli ultimi anni della sua vita presso il Centro Servizi per Anziani “S. Maria Bertilla” di Brendola. Anche nel tempo dell’anzianità don Emilio ha continuato la sua missione di prete, soprattutto con la preghiera di intercessione e l’offerta delle sue sofferenze condivise con le sofferenze di Cristo.

Ora affidiamo don Emilio alla terra in attesa della risurrezione. Egli che è stato configurato al buon Pastore dal giorno dell’ordinazione fino all’ultimo respiro per ben lunghi 75 anni, possa trovare posto sulle sue spalle ed essere condotto ai verdi pascoli del regno eterno.

Noi esprimiamo tutta nostra riconoscenza a Dio Padre per il dono di don Emilio nella nostra chiesa diocesana. E con le parole dell’apostolo Paolo chiediamo che «Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo illumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza ci ha chiamati, quale grandiosa ricchezza di gloria egli ha preparato per quelli che sono suoi, e l’immensa potenza con la quale ha agito per noi che crediamo in lui». (Ef 1,18-19).

Maria, madre di Gesù e madre nostra, fa che il nostro don Emilio entri finalmente nel Regno, accompagnato dall’eco dello Stabat Mater che, con accenti di mestizia e di speranza, avrà cantato molte volte presso Santa Croce al termine della Via crucis, invocando: quando corpo morietur, fac ut animae donetur paradisi gloria (quando il corpo morirà, fa che all’anima sia donata la gloria del paradiso). Sì, possa egli entrare nella gloria del paradiso. Amen.

 

† vescovo Giuliano