OMELIA nella celebrazione esequiale di Mons. ANTONIO FIORAVANZO – San Marco di Bassano, 26 maggio 2023

OMELIA nella celebrazione esequiale di Mons. Antonio Fioravanzo

San Marco di Bassano, 26 maggio 2023

Letture: At 25,13-21; Sal 102; Gv 21,15-19

 

Don Antonio ha concluso la sua vita terrena nella settimana che va dal mistero dell’Ascensione al cielo di Gesù alla discesa dello Spirito Santo nella Pentecoste. Esperienze che costituiscono un’unica realtà per i discepoli: la Pasqua del Signore. Dio ha voluto e continua a voler manifestare il suo Amore nella passione – morte – discesa agli inferi e risurrezione del Figlio. Gesù, dopo essersi manifestato Risorto ai discepoli, va presso il Padre per prepararci un posto e per poterci accompagnare con la sua presenza viva animata dallo Spirito Santo. L’Amore di Dio di cui fanno esperienza i discepoli non può rimanere puramente interiore: richiede di essere condiviso e trasmesso mediante la propria povera e fragile umanità.

Simon Pietro che con tanto entusiasmo ha accolto l’invito di Gesù a seguirlo e vorrebbe addirittura difenderlo dalla cattiveria degli uomini, si ritrova con tutta la sua umanità debole quando Gesù viene catturato e non è in grado di testimoniare la sua amicizia con Gesù davanti ad una serva nella notte della passione. Per questo motivo quando Gesù si manifesta risorto lungo il lago di Galilea vive con grande stupore e forse tutto immaginava fuorché Gesù lo interpellasse sulla sua capacità di amare. Per tre volte Gesù gli chiede: Mi ami tu? E ancora più impressione deve avergli fatto la consegna: amare il gregge per condurlo ai verdi pascoli ad immagine del buon Pastore. “Pasci i miei agnelli”; “Pasci le mie pecore”; “Pasci le mie pecore”.

Il nostro caro don Antonio, che ho potuto incontrare per un saluto qualche giorno fa in Casa Gerosa, segnato dall’anzianità e dalla malattia, ha vissuto l’amicizia con il Signore fin da piccolo, grazie alla fede che gli è stata trasmessa in famiglia e maturata frequentando l’Azione Cattolica e il Patronato a Bassano. È in questa relazione di amicizia che ha risposto alla chiamata di essere segno e strumento del Buon Pastore come prete. Ricevette l’ordinazione presbiterale il 26 giugno 1955 e gli venne chiesto di mettersi a disposizione del successore degli apostoli in questa chiesa vicentina il vescovo di allora Carlo Zinato. Nel 1973 gli fu richiesto di servire come addetto la chiesa di Tavernelle fino al 1976 e gli fu affidato il gregge nella parrocchia di Valdimolino dal 1987 al 1994.

Mi ami tu? Pasci le mie pecore! Questa domanda e invio missionario, don Antonio li ha vissuti animando la Caritas diocesana con l’impegno di numerosi obiettori di coscienza e avviando, nel 1981, con quattro ragazze, l’anno di Volontariato Sociale. Per ben vent’anni svolse il suo servizio nella Caritas, prima come segretario e poi come direttore. E quando nel 1997, passò il testimone di direttore, assunse la responsabilità degli aiuti all’Albania e alla Romania compiendo numerosi viaggi in questi luoghi. Una dedizione fatta di compassione evangelica perché radicata in Dio Amore.

Quando sarai vecchio tenderai le mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi – si sente dire Simon Pietro da Gesù. Così don Antonio, che tanto si è dedicato al prossimo nella sua vita, ha trovato nei nipoti e nella sorella Giannina – alla quale va un grazie speciale – delle persone che con amorevolezza lo hanno sostenuto e assistito nel tempo dell’anzianità, accogliendolo in casa. La domenica mattina celebrava la Messa con la famiglia prima nella Chiesa di San Marco e successivamente nel corridoio di casa: “un vero privilegio” attestano i familiari. Anche presso Casa Gerosa, fratelli e nipoti, gli sono stati accanto di persona o al telefono quando la pandemia impediva le visite. E ogni visita era caratterizzata dalla recita di alcune preghiere e si concludeva con la sua benedizione.

Ora noi preghiamo perché Dio Padre accolga don Antonio nel Suo abbraccio benedicente e misericordioso. E lo rivesta delle vesti candide dell’Agnello immolato, per condurlo ai verdi pascoli del Suo regno.

Interceda per lui San Filippo Neri, il “maestro del buonumore” la cui memoria ricorre oggi. Per diversi anni don Antonio ha vissuto dai padri Filippini nella comunità di Vicenza. San Filippo gli sia accanto in questo ultimo viaggio e con Lui – il santo che tanto si è dedicato ai giovani – preghi per i nostri ragazzi e giovani perché trovino dei compagni di viaggio capaci di prendersi cura di loro e di condurli ad accogliere la gioia del Vangelo.

† vescovo Giuliano