OMELIA NELLA DOMENICA NELLA PASSIONE DEL SIGNORE Cattedrale, 24 marzo 2024

OMELIA NELLA DOMENICA NELLA PASSIONE DEL SIGNORE

Cattedrale, 24 marzo 2024

 

Letture: Is 50,4-7; Sal 21; Fil 2,6-11; Mc 14,1-15,47

 

Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto un’azione buona verso di me. L’evangelista Marco apre il racconto della Passione di Gesù con una donna che entra in casa di Simone il lebbroso e durante il pasto versa sul capo di Gesù un profumo molto costoso. Un fatto che sembra di passaggio.

Di fronte a questo gesto alcuni reagiscono indignandosi: Perché questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri! Tutto il racconto è concentrato sulle due figure: Gesù e questa donna. La donna compie solo il gesto, non parla, compie tutto in silenzio. Ma è il suo gesto a parlare e solo Gesù lo comprende.

In quel gesto, infatti, sta tutto il senso del racconto della passione e nello stesso gesto c’è già l’anticipo della risurrezione. Il giorno di Pasqua, infatti, le donne si recheranno al mattino presto presso la tomba con unguenti profumati per ungere il corpo sepolto di Gesù, ma non lo potranno fare. E si ricorderanno delle parole di Gesù: i poveri li avete sempre con voi, ma non sempre avete me. E non lo dice di certo per disprezzo nei confronti dei poveri dei quali si è sempre preso cura. Ma ora è il momento di riconoscere il volto di Dio nel volto sfigurato del Servo del Signore. In quel volto c’è lo spreco dell’amore di Dio. Dio non risparmia nulla per sé e Gesù ce lo manifesta pienamente. Lo manifesta nell’ultima Cena quando si consegna nel pane e nel vino con il suo corpo e con il suo sangue. Lo manifesta nella condizione estrema della morte in croce e c’è qualcuno di lontano dalla fede che sa vedere questo spreco e confessa: Davvero quest’uomo era Figlio di Dio. Nell’estrema spogliazione della morte ingiusta – Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato – si incontra l’eccedenza dell’Amore di Dio consegnato agli uomini di tutti i tempi.

La donna che spreca il profumo costosissimo sul capo di Gesù ci viene indicata da Gesù stesso come modello del credente che lo accompagna lungo il cammino della croce e già intravvede i bagliori del mattino di pasqua.

Accogliamo la testimonianza di quella donna e decidiamoci per sprecare il nostro tempo dedicandolo silenziosamente a stare accanto a Gesù. Agli occhi del mondo il tempo dedicato alla preghiera è tempo sprecato. Pensiamo a quanto risulti inutile agli occhi del mondo la vita delle donne contemplative che più volte al giorno si uniscono in preghiera per compiere il gesto di quella donna.

E forse anche noi siamo presi da tante occupazioni ogni giorno e ci è difficile fermarci per più tempo nelle celebrazioni di questi giorni e nella preghiera personale.

Ma è solo l’eccedenza dell’amore di Dio a generare risposte generose di amore verso tutti coloro nel cui volto si riflette il volto di Cristo, gli scartati, i poveri.

Dunque impariamo da quella donna e in questi giorni sprechiamo un po’ del nostro tempo e della nostra vita per stare con il Signore.

Figlio dell’uomo, corpo di Dio, / corpo profumato più del giglio, / uomo perfetto, o pienezza di umanità

che il mondo ha messo in croce! / È questa, questa la tua passione: / l’uomo che viene ancora crocefisso!

Signore, che nessuno sia più torturato e ucciso. Amen  (Padre D.M. Turoldo)

 

† vescovo Giuliano