OMELIA nella Solennità del Ss.mo Corpo e Sangue del Signore – Vicenza, 11 giugno 2023

OMELIA nella Solennità del Ss.mo Corpo e Sangue del Signore

Chiesa di S. Lorenzo con processione verso la Cattedrale

Vicenza, 11 giugno 2023

Letture: Dt 8,2-3.14-16; Sal 147; 1Cor 10,16-17; Gv 6,51-58

 

Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti osservato o no i suoi comandi. È l’invito che Mosè rivolge al popolo di Israele e che ci è tanto utile per prendere consapevolezza di ciò che siamo.

La nostra vita è un cammino nelle mani di Dio. Chi sono io? Chi siamo noi? Il popolo di Israele rischiava di perdere la memoria di ciò che era, tutto preso dalle circostanze immediate che erano di fatica con l’impressione che Dio lo avesse abbandonato in preda alla fame e alla sete. No! Dio non ti ha abbandonato. Prova a risvegliare la memoria. Fino a dove? Fino al punto più estremo dei tuoi inizi, prima ancora del concepimento e della nascita. Puoi spingerti fino a quando eri nel pensiero di Dio. Ricorda tutto ciò che hai vissuto… senza fare sconti… tornando anche sui momenti difficili, quelli bui e pieni di sofferenza. Anche quei momenti sono parte viva del cammino disegnato dal Signore. Sono stati una prova per irrobustire la fede e la speranza. Fai memoria di tutti gli eventi con le persone che ti hanno accompagnato e ti hanno voluto bene. Con quanto di imprevedibile è capitato. Nulla è avvenuto a caso. Dio ti ha accompagnato e con la sua Parola ti aiuta a rileggere la vita con uno sguardo così ampio da abbracciarla tutta.

Carissimi, noi ogni domenica ci mettiamo in ascolto della Parola del Signore per lasciarci allargare gli orizzonti e comprendere che Dio vuole stringere alleanza con noi. È Lui che ci cerca per stringere amicizia con noi, insegnandoci con il silenzio a scrutare il cuore, nostro e altrui. E con la sua Parola ci offre anche i comandamenti, indicazioni per una vita buona. È la Parola di Dio che ci aiuta a non dimenticare che Dio è il protagonista della nostra vita. Egli ci insegna a vivere accompagnati dal dono della Sapienza. Cosa decido di fare oggi? Che cosa scelgo? Nella vita di famiglia? Nella professione? Abbiamo bisogno della sapienza che valuta le azioni secondo la volontà di Dio.

Ma Dio non si è accontentato di offrirci la sua Parola, ha voluto venirci incontro e fare alleanza con noi, unendoci a sé. Diventando un tutt’uno con Lui. Ce lo ha attestato il Figlio di Dio: Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Dom Helder Camara, quello che ha aiutato i vescovi riuniti nel Concilio Vaticano II all’opzione preferenziale per i poveri, apostolo delle favelas prima a Rio de Janeiro (da vescovo ausiliare) e poi a Recife, diceva una cosa che mi ha molto colpito: “Io non ho desiderio particolare di andare in Terra Santa perché quando celebro l’Eucaristia io sono sul Calvario, realmente con Gesù. Gesù povero dalla parte dei poveri, Gesù crocifisso con tutti i sofferenti, Gesù risorto con tutti coloro che anelano alla pienezza della vita… questo viviamo nell’alleanza preparata per noi che è l’Eucaristia“.

Dom Helder Camara si è battuto con forza nel Concilio Vaticano II perché la Messa fosse più partecipata dai fedeli e che i preti che celebravano ognuno sul suo altare potessero con-celebrare. Doveva essere manifestata anche visivamente quella realtà che sperimentiamo nel mistero della Messa. Quella che l’apostolo Paolo ci ha ricordato con queste parole: Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo.

L’alleanza che Dio desidera vivere con noi, si realizza nella comunione con il Corpo santo di Gesù morto e risorto e diventando un’unica realtà con Cristo. Anche tra di noi si forma un corpo solo che vive quando, con Gesù che è in noi, ci doniamo gli uni gli altri. Al contrario le nostre comunità perdono di vigore e muoiono quando ci allontaniamo da Lui pensando solo a noi stessi.

Se siamo un tutt’uno con Cristo, sempre e in ogni istante dovremmo ricordarci: quello che sto facendo non lo faccio da me, lo faccio con Cristo. Vivo in Lui e, quindi, unica mia preoccupazione è fare la volontà di Dio con Cristo che vive in me.

Lo Spirito Santo che invocheremo sul pane e sul vino perché diventino il Corpo e il Sangue di Cristo, trovi accoglienza anche in questa nostra assemblea e la trasformi da un gruppo di individui nel suo Corpo vivente, ravvivando il fuoco della carità nelle nostre comunità e parrocchie.

† vescovo Giuliano