OMELIA nella Solennità della Madre di Dio, 57^ Giornata Mondiale della Pace Vicenza – Monte Berico, 1 gennaio 2024

OMELIA nella Solennità della Madre di Dio, 57^ Giornata Mondiale della Pace

Vicenza – Monte Berico, 1 gennaio 2024

Letture: Nm 6, 22-27; Sal 66; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21

 

Iniziamo un nuovo anno civile invocando lo Spirito Santo, perché il cammino della nostra Chiesa diocesana impegnata in una grande riforma pastorale dei cuori e delle strutture, sia guidato dall’ascolto di ciò che Dio ci sta chiedendo in un mondo che cambia tanto velocemente.

Il nostro è anche un mondo segnato sempre di più da conflitti violenti ed estenuanti tra le nazioni. Un gruppo di giovani ucraini sono giunti oggi a Vicenza per alcuni giorni di condivisione con i giovani e le famiglie dell’Azione Cattolica; hanno lasciato le loro città ripetutamente distrutte affrontando un viaggio non facile. Rivolgiamo con insistenza una supplica alla Madonna di Monte Berico e guardiamo a lei, donna piena di fede e di tenerezza, donna forte nel tempo della prova. A Lei chiediamo con insistenza di intercedere presso suo Figlio perché l’umanità possa conoscere nuovi giorni di pace.

Il Vangelo ci ha riproposto la duplice figura: dei pastori e di Maria.

I pastori, gente semplice e umile, accolgono l’annuncio degli angeli e vanno a vedere il bambino adagiato nella mangiatoia. E non trattengono per loro ciò che avevano udito dall’angelo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Non trattengono per loro queste parole. Le riferiscono a Maria e a Giuseppe. Le condividono con quanti incontrano lungo la via e tutti si stupiscono di queste parole. I pastori sono uditori della Parola che li conduce ad essere adoratori della presenza inaudita di Dio in un bambino, e missionari annunciatori del Salvatore del mondo. Uditori, adoratori e missionari. I pastori lasciano entrare nella loro vita Dio e così lo riconoscono negli avvenimenti della storia.

All’inizio del nuovo anno civile ci ritroviamo ad esprimere nuovi desideri per i giorni che ci attendono. Vorremmo buttare dietro le spalle tutto ciò che di negativo abbiamo patito nell’anno che si è concluso e nel nuovo anno incontrare nuove possibilità. Spesso sono i nostri programmi e progetti. Non raramente sono anche frutto di illusioni con la presunzione sottile di capire noi con le nostre idee ciò che va bene, utilizzando le nostre forze per realizzarle.

Ed è così che l’uomo ha la pretesa di governare con le sue forze la natura, il destino proprio e quello delle nazioni, la storia stessa. «Gli ultimi due secoli – è stato scritto – sono pieni dello sforzo prevalentemente maschile di programmare, pianificare, trasformare il mondo con una forza esterna, fino alle tracotanti illusioni» delle ideologie e delle guerre (T. Halík, Si destano gli angeli, Milano 2022, 101).

Abbiamo bisogno di un riequilibrio più femminile, come ci è indicato dall’atteggiamento di Maria che custodisce gli avvenimenti nel suo cuore. Cosa comporta questo atteggiamento? Chiede che ci liberiamo dalla presunzione di essere noi i protagonisti unici delle vicende del mondo. È necessario che permettiamo agli avvenimenti di entrare in noi, di fare spazio al mondo e agli altri comprendendoli con il cuore. Il cuore nella Bibbia non è prima di tutto la sede delle emozioni. Il cuore è il centro misterioso della persona, laddove viene svelato il senso nascosto della realtà che siamo noi, dialogando con Dio. Lui illumina la superficie degli eventi e ci riconduce più in profondità a comprenderne il vero significato.

Il cuore, inteso in questo senso, noi non lo controlliamo. Lo possiamo ascoltare e accogliere in esso gli appelli di Dio.

Papa Francesco, ci invita ad accogliere gli appelli di Dio e in questo giorno è un invito fortissimo perché possiamo costruire la pace. E ci invita a riflettere su di un aspetto particolare ma dalle grandi conseguenze nella vita dell’umanità. Il tema è: Intelligenza artificiale e pace. Un tema davvero scottante. Un aspetto che lo stesso Presidente della Repubblica Italiana aveva richiamato incontrando i rappresentanti delle istituzioni a fine anno. «Le grandi opportunità che il progresso scientifico ci pone a disposizione, con sempre nuovi positivi strumenti, come – appunto – l’intelligenza artificiale e, prima di questa, le piattaforme informatiche che utilizziamo ogni giorno» ebbe a sottolineare il 20 dicembre scorso. L’intelligenza artificiale offre grandi possibilità nella cura delle malattie. Come pure le nuove tecnologie offrono delle opportunità nuove «nel campo energetico, in agricoltura, nella transizione verso modelli di sviluppo ecosostenibili, nella lotta alla fame». Ma nondimeno vanno segnalati i rischi enormi dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Il primo dei quali è gravissimo: «la gestione delle tecnologie più avanzate è, nei fatti, patrimonio esclusivo di poche grandi multinazionali che, oltre a detenere una quantità imponente di dati personali – talvolta artatamente carpiti – possono condizionare i mercati, incluso quello che, abitualmente, loro stesse definiscono il mercato della politica» (ibid).

Questo appello del Presidente della Repubblica è in perfetta sintonia con quanto ci ha consegnato papa Francesco nel suo messaggio perché i rischi di una dittatura tecnologica, che comporta la riduzione dei posti di lavoro, la manipolazione delle masse, l’utilizzo militare dell’intelligenza artificiale. Dopo aver sottolineato le opportunità buone che essa offre, papa Francesco aggiunge: «In questi giorni, guardando il mondo che ci circonda, non si può sfuggire alle gravi questioni etiche legate al settore degli armamenti. La possibilità di condurre operazioni militari attraverso sistemi di controllo remoto ha portato a una minore percezione della devastazione da essi causata e della responsabilità del loro utilizzo […]. La ricerca sulle tecnologie emergenti nel settore dei cosiddetti “sistemi d’arma autonomi letali”, incluso l’utilizzo bellico dell’intelligenza artificiale, è un grave motivo di preoccupazione etica». E aggiunge: «Non possiamo nemmeno ignorare la possibilità che armi sofisticate finiscano nelle mani sbagliate, facilitando, ad esempio, attacchi terroristici o interventi volti a destabilizzare istituzioni di governo legittime. Il mondo, insomma, non ha proprio bisogno che le nuove tecnologie contribuiscano all’iniquo sviluppo del mercato e del commercio delle armi, promuovendo la follia della guerra» (n. 6).

Parole forti, impegnative, ma invito tutti a leggere il messaggio del Papa per questa giornata mondiale della pace perché nessuno possa pensare che le tecnologie creano danni per iniziativa propria; esse sono sempre governate dagli uomini che le possono usare con finalità di pace oppure no.

Preghiamo ogni giorno per invocare una inversione di marcia all’attuale “escalation” di conflitti sempre più violenti, causa di morte e distruzione senza senso. Maria interceda presso il Re della pace, affinché ciascuno di noi e ogni essere umano sulla faccia della terra sia un vero artigiano della pace.

Maria, Regina della pace, interceda perché di guerre ne abbiamo già troppe e aiuti tutti i popoli a tornare a vivere nella fraternità.

† vescovo Giuliano