VEGLIA DI PENTECOSTE CON IL MANDATO AI GRUPPI MINISTERIALI
Cattedrale, 17 maggio 2024
Letture: At 1,6-8; 2,1-12; Ef 4,1-6; Lc 24,36-49
Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? È questa una domanda che sembra rivolta a noi che siamo così immersi in un tempo di grande crisi nelle nostre comunità cristiane. Ci rattrista aver visto le nostre chiese svuotarsi con una accelerazione notevole seguita alla pandemia. Un po’ ci consoliamo guardando al nostro piccolo gruppo che continua ad incontrarsi per pregare e condividere. Ma nei nostri movimenti, cammini e associazioni fatichiamo a coinvolgere le nuove generazioni. Ed è un’impressione che io stesso ho avuto visitando in questi mesi di ministero episcopale che esprimono una grande vitalità, ma faticano e coinvolgere i più giovani.
Anche a noi sorgono dubbi sulla reale efficacia del Vangelo. A volte sono dubbi che attraversano la stessa vita della chiesa dove ci sono percorsi carsici in direzione opposta a quella indicata da Papa Francesco. Sembra che a molti la fede cristiana e la relazione con Dio non interessi più di tanto.
Questo clima è ancor più appesantito dal bombardamento mediatico che ci informa quasi quotidianamente di conflitti terribili, movimenti di armi, accordi tra super-potenze di fronte ai quali si ha solo l’impressione di essere impotenti.
Anche le grandi sfide dell’immigrazione, demografica e ambientale incontrano più resistenze che apertura di mente per affrontarle con coraggio.
Se siamo realisti, non possiamo negare che la tristezza invade anche noi, discepoli compagni di altri discepoli di un tempo di cui ci ha parlato il Vangelo, con gli stessi sentimenti e la medesima condizione di crisi.
Ma il Signore risorto invita anche noi a volgere lo sguardo, distraendolo da noi stessi e pure dalle situazioni della chiesa e del mondo per concentrarlo su di Lui: Guardate le mie mani e i miei piedi. Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho. È l’invito a concentrare la nostra attenzione sulle piaghe gloriose di Cristo. Sul suo corpo risorto sono impresse quelle piaghe segno dell’umanità sofferente a causa della cattiveria degli uomini. Ma sono piaghe gloriose perché Gesù, il Figlio di Dio, non ha subìto la violenza e la morte passivamente. Egli ha subìto tutto questo accogliendo il desiderio del Padre di recuperare tutti gli uomini e tutte le donne di tutti i tempi. Quelle piaghe non sono solo il segno della sofferenza umana, sono anche e di più il segno eloquente dell’amore di Dio riversato sull’umanità.
Il Suo Corpo risorto, con le piaghe gloriose, è qui in mezzo a noi. È nella Chiesa, il corpo di Cristo risorto. E allora scorgiamo che quelle piaghe sono la nostra unica speranza perché ci aprono un mondo nuovo.
Infatti lo Spirito Santo non ha abbandonato la Chiesa e il mondo. Lo Spirito non ha abbandonato il mondo, come potrebbe sembrare dalle nostre lamentele. No, lo Spirito Santo guida la nostra Chiesa vicentina e quella universale, come è presente nel mondo anche al di fuori delle azioni compiute dalla Chiesa. Nelle piaghe gloriose del corpo di Cristo che è la Chiesa si riconoscono i germogli di speranza e di vita nuova.
Permettetemi di indicarne alcuni che io ho avvertito dentro questo cammino di Chiesa vicentina.
Lo Spirito Santo ci fa camminare insieme, mettendoci in ascolto gli uni degli altri per ascoltare il soffio dello Spirito. Il movimento che Papa Francesco, ispirato dallo Spirito, ha aperto con il cammino sinodale ci sta conducendo a riconoscerci tutti feriti nell’amore, bisognosi di una forza che non proviene dai nostri muscoli, bensì dal cuore trafitto di Gesù dal quale uscì sangue ed acqua. È un cammino che ci sta coinvolgendo nei vicariati, nelle parrocchie e nelle unità pastorali per comprendere dove è il Signore e come riconoscerlo presente e vivente nei piccoli e nei poveri, negli ammalati e negli esclusi. Comunità più piccole ma con la fiamma dello Spirito che arde nell’ascolto della Parola di Dio e nell’accoglienza del grande Mistero di Amore che è l’Eucaristia.
Grazie all’azione dello Spirito, alcuni sono stati coinvolti, per mettersi a servizio delle comunità nei gruppi ministeriali. L’avete scritto: avevo timore di accettare la proposta di entrare a far parte del gruppo ministeriale; poi mi sono deciso e negli incontri di formazione ho scoperto che mettersi a servizio degli altri arricchisce me! Mi fa camminare. Mi apre. Le nostre comunità cristiane hanno bisogno di uomini e donne abitati dalla Parola di Dio e animati dal suo Amore perché il fuoco dello Spirito non si spenga e il Vangelo possa essere ancora annunciato con la gioia della fraternità vera e solidale.
Grazie all’azione dello Spirito, movimenti e associazioni camminano condividendo nella nostra chiesa carismi che sono doni da mettere a disposizione di tutti. Sono tanti e sono una ricchezza. I carismi che ho incontrato in diverse associazioni e movimenti rendono bella la nostra chiesa vicentina. Lo Spirito ci conduce sulle vie dell’unità, della comunione, della solidarietà. Più ci riconosciamo dono aperto a tutti, più saremo testimonianza in questo nostro mondo.
Lo Spirito ha chiamato alcuni giovani a seguirlo sulla via della consacrazione a Lui, altri sulla via del mistero grande che è il matrimonio, altri al servizio in terra di missione. È lo Spirito che ha guidato l’Azione Cattolica all’assemblea diocesana per il rinnovo delle cariche che sono un servizio ecclesiale, con la presenza di un grande numero di giovani in quell’assemblea.
Ed è frutto dello Spirito anche l’incontro diocesano delle quattro zone degli scout Agesci che in aprile si sono riuniti per la prima volta, condividendo la gioia di crescere insieme aiutati da un metodo che ha una lunga storia. Il metodo scautistico, ma per sentirsi nella Chiesa, dai più piccoli ai più grandi. Sentirsi a casa nella Chiesa.
Sì, davvero lo Spirito soffia in questa nostra Chiesa diocesana. Forse quello che ci interpella di più è non mettere freno al soffio dello Spirito, al Risorto che continua a farci scoprire vie nuove di solidarietà.
Vieni Santo Spirito e continua a soffiare sulla nostra Chiesa diocesana. Vieni e soffia sulla Chiesa riunita domani a Verona con Papa Francesco e i movimenti popolari. Vieni e soffia sulla Chiesa universale, sul mondo intero. Ravviva la speranza e dona forza per camminare tutti insieme verso il regno.
† vescovo Giuliano